notizia31 ottobre 2022

Vent’anni fa il terremoto del Molise

L’evento ha contribuito alla ridefinizione della classificazione sismica nazionale

Il crollo del solaio della scuola Jovine a San Giuliano di Puglia

Il 31 ottobre del 2002 un terremoto di magnitudo 5.7 (Mw)  colpisce la zona del basso Molise. La scossa, avvertita distintamente in diverse regioni del Centro-Sud, interessa in particolar modo i Comuni di Santa Croce di Magliano, S. Giuliano di Puglia e Larino, in provincia di Campobasso.

I fatti più drammatici si verificano a San Giuliano di Puglia, dove il sisma provoca il crollo del solaio di copertura dell'edificio scolastico "Francesco Jovine" causando la morte di 27 bambini e una maestra. La tragedia suscita enorme commozione in tutto il Paese, ma stimola anche una profonda riflessione tra la comunità scientifica rispetto ai criteri della classificazione sismica vigente. Fino a quel momento, infatti, nella zona interessata dal sisma non erano mai stati registrati terremoti significativi e la maggior parte delle località colpite non risultavano classificate dal punto di vista sismico.

Una nuova classificazione sismica. Partendo da queste considerazioni, il lavoro della comunità scientifica si concentra da subito sull’elaborazione di una nuova classificazione valutando la probabilità che ogni territorio possa essere interessato in un certo intervallo di tempo (generalmente 50 anni) da un evento che superi una determinata soglia di intensità o magnitudo.
Il risultato di questi lavori porta nel 2003 all’emanazione dell’ordinanza n. 3274: il territorio nazionale – prima classificato in tre categorie a diversa severità – viene suddiviso in quattro zone a pericolosità decrescente. In questo modo, i territori precedentemente considerati a limitate sollecitazioni sismiche, e quindi non classificati, vengono inseriti in “zona 4” in cui è facoltà delle Regioni prescrivere l’obbligo della progettazione antisismica. A ogni zona, inoltre, viene attribuito un valore dell’azione sismica utile per la progettazione, espresso in termini di accelerazione massima su roccia. 

A queste azioni se ne sono affiancate altre altrettanto importanti in termini di prevenzione strutturale, come la revisione da parte degli enti proprietari degli edifici strategici e rilevanti per le finalità di protezione civile, tra cui le scuole e l’obbligo di costruzione, adeguamento strutturale e antisismico degli edifici esistenti in base alle sollecitazioni attese in caso di terremoto.

Un webinar per non dimenticare. La nuova classificazione sismica, l’importanza delle azioni di prevenzione strutturale e l’impegno a rendere sempre più sicura l’edilizia scolastica sono stati anche i temi al centro del webinar “S. Giuliano di Puglia, vent’anni dopo”. All’incontro, moderato da Angelo Masi, professore di Tecnica delle costruzioni presso l’Università della Basilicata, hanno partecipato il professor Mauro Dolce, assessore ai Lavori Pubblici della Regione Calabria, Carlo Meletti, geologo e primo tecnologo presso l’Ingv-Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale della scuola per Cittadinanzattiva.

Il webinar – che fa parte di un ciclo di incontri digitali incentrati sui temi della prevenzione e della diffusione della cultura della protezione civile – è disponibile sul canale YouTube di Io non rischio al link: https://www.youtube.com/watch?v=6v-nBvyYXmE

Fonte foto: sito INGV